Malasanità, la tua causa va lenta?
Te lo prometto: in 5 minuti ti svelo come capire se il tuo caso di malasanità sta seguendo i binari più veloci, o se qualcuno ci sta dormendo sopra, così da poter capire nome e cognome di quel “qualcuno”, e porre rimedio a questa spiacevole situazione.
Perché dovresti ascoltarmi, chi sono io, perché sono un esperto in questo settore?
Sono l’avvocato Marco Boero e mi occupo di casi di risarcimento danni da lesioni da ormai 15 anni. Sempre più persone si rivolgono al mio patrocinio per una particolare specie di richieste di risarcimento: casi di responsabilità medica (altrimenti detta “malasanità”). Una materia seriamente complessa ed articolata, alla quale ho dedicato centinaia di ore di studio, di lavoro e di esperienza fatta sul campo – che mi ha portato alla conoscenza di una precisa serie di procedure “pratiche” che vanno a coinvolgere aspetti specificamente medici, e non solo medico-legali, relativi a numerose e diverse aree specialistiche.
Molti altri avvocati – con minore esperienza – tendono a prendere sotto gamba i casi di malasanità e li trattano come dei casi qualunque di lesione personale con danno biologico. Un errore che può costare caro ai loro assistiti.
In che cosa differiscono le cause di malasanità?
Ti elenco le particolarità che rendono diversi i casi di malasanità:
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Il medico-legale non deve solo preoccuparsi della quantificazione delle lesioni, ma anche (e soprattutto) di capire SE chi ha provocato il danno ha agito contro la legge, producendo quindi un danno risarcibile.
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Il medico-legale deve avere spiccate competenze in giurisprudenza applicata. Deve sapere come decidono le principali Corti Civili Italiane.
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Il medico-legale deve avere consolidate collaborazioni con almeno 10 medici, periti nelle principali specialità mediche.
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L’avvocato deve essere in grado di indicare il professionista medico-legale più adatto, ovvero colui che sia provvisto delle competenze di cui sopra.
Queste sono le prime questioni da considerare; solo su queste premesse può fondarsi una seria procedura di risarcimento in casi di malasanità, con tempi definiti e risultati correttamente commisurati alle Tue aspettative.
Come fai a sapere se il tuo team “avvocato + medico-legale” ha le caratteristiche necessarie?
Per saperlo, devi rispondere alle 4 domande che ti sto per fare. Se alcune risposte sono positive, potresti avere di che preoccuparti.
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Il tuo avvocato ha inviato lettera di richiesta di risarcimento danni per malasanità ENTRO SETTE GIORNI dal tuo primo appuntamento nel suo studio?
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Il tuo avvocato ti ha domandato “Conosce già lei un medico-legale, o glielo trovo io?”
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Il tuo avvocato ti ha proposto, per il tuo caso di malasanità, di procedere con la “mediazione”?
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Stai aspettando da oltre OTTO MESI una perizia medico-legale dal tuo consulente?
Certo, per ogni comportamento errato, elencato nella lista, può certamente esistere una ragione logica, una strategia, una buona procedura. Ma purtroppo non sempre è così.
Cosa c’è di preoccupante in queste domande?
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Domanda nr. 1: Il tuo avvocato ha inviato la lettera di richiesta di risarcimento danni per malasanità ENTRO SETTE GIORNI dal primo incontro con Te?
Sembrerebbe una cosa buona, cioè che il tuo avvocato si sia mosso celermente. Ma purtroppo la velocità non è sempre sintomo di efficienza. Come mai? Perché quando mi viene descritto un caso, io per prima cosa raccolgo tutta la documentazione che ritengo necessaria e la invio ai miei consulenti medici di fiducia. NON procedo con nessuna richiesta di risarcimento finchè non ho in mano una qualificata analisi medica. Mediamente, in casi di malasanità, sono necessari almeno due mesi per questa approfondita analisi.
Ecco spiegato perché non è quasi mai opportuno inviare subito la richiesta di risarcimento: ci si deve prima accertare che esistano solide basi su cui procedere.
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Domanda nr 2: Il tuo avvocato ti ha domandato “Conosce già lei un medico-legale, o glielo trovo io?”
Se hai letto con attenzione fin qui, sai già perché un comportamento del genere è altamente inopportuno… E’ proprio il Tuo avvocato che deve sapere a quale medico rivolgersi, non può chiederlo a Te!
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Domanda nr 3: Il tuo avvocato ti ha proposto, per il tuo caso di malasanità, di procedere con la “mediazione”?
Lo so: sembra una cosa buona, la mediazione. Fa risparmiare tempo, no? Ma dobbiamo andare a vedere la realtà dei casi. E nei casi di malasanità è obbligatorio – se non si raggiunge subito un accordo – presentare preventivamente una richiesta di MEDIAZIONE, oppure un RICORSO PER ACCERTAMENTO TECNICO PREVENTIVO.
E allora perché no alla mediazione? Perché nel 95% dei casi reputo migliore l’opzione dell’accertamento tecnico. (I motivi sono molteplici. Uno di questi è semplice: nel nostro paese accade troppo spesso che l’altra parte preferisca NON presentarsi alla mediazione. Per altri esempi ti rimando a questo mio articolo.)
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Domanda nr 4: Stai aspettando da oltre OTTO MESI una perizia medico-legale dal tuo consulente?
Evidentemente qualcosa si è inceppato nell’ingranaggio.
Qualche ipotesi: il tuo avvocato potrebbe non averti indicato un medico-legale con le necessarie abilità; il tuo medico legale potrebbe essersi “arenato” perché non ha contatti con uno specialista della materia medica inerente al tuo caso; il medico-legale potrebbe avere così tanto lavoro per INAIL ed ASSICURAZIONI, da non avere il tempo di occuparsi di casi più complessi.
Scopri cosa c’è che non va nella tua causa di malasanità. E come rimediare.
Ecco come devi fare. Scrivi su un foglio le 4 domande, lasciando sotto ciascuna un ampio spazio per ciascuna risposta. Telefona ai tuoi consulenti, legali e medici, e fai a loro queste 4 domande. Appunta le risposte negli spazi bianchi.
Se non avrai risposte che ti soddisfano, non esitare a contattarci.