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Decesso da incidente stradale, quanto può durare la causa?

24 Ottobre 2017

Tempo fa ci è stato posto un quesito: quanto può durare una causa di risarcimento danni per decesso da incidente stradale? Ovviamente non possiamo dare una risposta valida per tutti ma possiamo provare a capire meglio cosa concorra nell’influenzare la durata raccontando una vicenda che, dopo diversi anni, finalmente si avvia verso la conclusione, elencando i fattori che determinano la durata di una causa e spiegando quando si possa richiedere l’anticipo del risarcimento.

Decesso da incidente stradale, cosa influenza la sua durata

Una sera Ilaria (nome di fantasia per ovvi motivi di privacy) rientrava a casa dalla discoteca. Aveva preso la patente da pochi mesi, ma era una ragazza assolutamente prudente, al punto che quando usciva con gli amici era sempre lei a guidare, anche in quanto astemia.

Quella sera però, Ilaria fu travolta da un tir.

Accadde tutto così rapidamente che forse nemmeno si accorse di quanto stava accadendo: erano da poco passate le due del mattino, Ilaria e tre amiche rientravano dalla discoteca dove avevano trascorso la notte del venerdì sera ed Ilaria, come al solito, era perfettamente sobria.

Le tre amiche erano comunque abbastanza lucide da riportare i fatti con la massima chiarezza: ad un certo punto – raccontano – hanno visto due enormi luci invadere la loro corsia, poi lo schianto. Per Ilaria non c’è stato niente da fare: secondo l’autopsia è morta sul colpo, le amiche, invece se la sono cavata con diverse contusioni e fratture.

Quella tragica notte qualcosa è andato come mai sarebbe dovuta andare. L’autista del tir non è risultato positivo all’alcol test, forse un colpo di sonno o un animale sulla carreggiata hanno fatto perdere all’uomo il controllo del mezzo. Nessun problema, comunque, per stabilire le responsabilità dell’accaduto.

Il tragico evento ha segnato profondamente la famiglia di Ilaria che, nonostante il dolore e la disperazione, ha cercato per diversi anni di ottenere giustizia e di vedersi risarcito – per quanto una perdita del genere non possa mai essere risarcita – il danno subito.

Dopo la prima offerta dell’assicurazione della controparte ci si è quindi avviati verso un contenzioso, contenzioso che è durato ben 7 lunghi anni. Finalmente la vicenda si sta avviando alla conclusione e la famiglia di Ilaria potrà avere giustizie, a forse un po’ di pace.

Tuttavia, si rileva come, nel nostro Paese, ci vogliano ancora tutti questi anni per arrivare a una conclusione, per ottenere quanto spetta e per chiudere, almeno sotto questo aspetto, una ferita sempre aperta.

I fattori che incidono sulla durata sono quindi diversi, vediamo i più frequenti.

I fattori che determinano la durata di una causa

Nel nostro Paese, purtroppo, le cause civili, ma anche quelle penali, che siano cause per malasanità o per sinistri stradali, hanno una durata eccessivamente lunga, nonostante l’introduzione di misure atte a diminuire il ristagno delle cause, come per esempio la mediazione tra le parti.

Ma vediamo cosa allunga questi procedimenti. Tanto per cominciare ci sono delle situazioni in cui si sa già a priori che una causa può durare diverso tempo. Una di queste condizioni è appunto il caso in cui si verifichi un sinistro mortale.

Il problema in questo caso è che il giudice deve quantificare non solo il danno materiale, ma anche il danno morale, qualora dovesse essere richiesto. Ovviamente questa è solo una delle motivazioni. I problemi maggiori sono costituiti da possibile disaccordo tra le due parti in causa, o se i danneggiati rifiutano la proposta di risarcimento, allora si dovrà andare in contenzioso e i tempi del risarcimento si allungano, appunto.

E’ possibile un calcolo delle tempistiche?

Il problema della lentezza dei Tribunali, purtroppo, è presente su tutto il territorio nazionale. Come mai? Presto detto: poniamo che in una regione vi siano 4 tribunali… se uno di questi chiude, gli altri 3 saranno oberati di lavoro, allungando in modo spaventoso le tempistiche.

Il tutto dipende anche dal Tribunale presso il quale si va a intentare la causa. Per esempio il Tribunale di Milano avrà molte più cause del tribunale di Tempio.

L’avvocato, comunque, può dare una tempistica abbastanza verosimile ai suoi clienti, in modo che da subito sappiano, a grandi linee, quale sarà la lunghezza della causa e quanto tempo potrà trascorrere per ricevere il risarcimento richiesto.

Stato di bisogno e anticipo del risarcimento

Proprio in virtù di queste lunghe tempistiche, però, è consentito ai danneggiati di richiedere, qualora vi siano le condizioni per farlo, un anticipo del risarcimento per stato di bisogno.

L’anticipo sul risarcimento può essere richiesto in corso di causa, se questa non è stata ancora avviata non si può chiedere l’anticipo. Se gli elementi di responsabilità risultano essere gravi, non è necessario chiedere lo stato di bisogno del danneggiato.

Per dimostrare lo stato di bisogno non è poi necessario vivere in ristrettezze economiche perché quello che viene preso in considerazione è il tenore di vita che aveva la vittima fino al momento del decesso per incidente. Nel caso in cui, per esempio, a perdere la vita sia un lavoratore che con il suo lavoro manteneva anche la sua famiglia, tali elementi concorreranno per la richiesta, e l’ottenimento, dell’anticipo del risarcimento.

L’anticipo consiste nell’erogazione di una quota percentuale del totale prevedibile. Il provvedimento è immediatamente esecutivo.