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Intelligenza artificiale in medicina: chi paga in caso di errore?

21 Aprile 2025

Può un algoritmo sbagliare una diagnosi? E, se succede, chi ne paga le conseguenze?

Non è una puntata di Black Mirror: è la realtà di oggi. L’intelligenza artificiale (IA) è già ampiamente usata in medicina. Analizza immagini, supporta diagnosi, consiglia trattamenti. In alcuni casi, decide in autonomia. Ma quando qualcosa va storto, chi è il responsabile? Il medico, l’ospedale, il produttore del software… o l’algoritmo stesso?

In un’epoca in cui l’IA sta trasformando radicalmente il settore sanitario, è fondamentale conoscere i tuoi diritti – e i rischi – per non ritrovarti scoperto davanti a un errore che potrebbe costarti caro, anche legalmente.

La medicina cambia: l’IA è già tra noi

Fino a pochi anni fa, parlare di intelligenza artificiale nella sanità sembrava fantascienza. Oggi, non è più così. In radiologia, dermatologia, anatomia patologica, l’IA analizza immagini con una precisione invidiabile. Ma sta andando oltre: diagnosi, prognosi, gestione clinica e perfino screening automatici (come avviene negli USA con dispositivi approvati dalla FDA) sono ormai realtà.

E se in Cina metà della popolazione si dice pronta a sostituire il medico con un algoritmo, anche in Europa – soprattutto tra i più giovani – la fiducia nella tecnologia medica è in crescita.

intelligenza artificiale errore medico

Ma attenzione: l’IA non è infallibile. E nemmeno chi la sviluppa o la utilizza.

Quando l’IA sbaglia, chi è legalmente responsabile?

Immagina: sei al pronto soccorso. Un software diagnostico basato su IA rileva una semplice infezione, ma in realtà si tratta di un’embolia. Il trattamento sbagliato peggiora le condizioni. Di chi è la colpa?

Il nodo è tutto qui: la responsabilità legale in caso di errore medico commesso – o facilitato – da un’IA. Il nostro sistema legale, pensato per responsabilità umana, fatica a tenere il passo.

Esistono diversi scenari:

  • Errore dell’algoritmo: dati sbagliati o parziali usati nell’addestramento possono generare diagnosi errate. Ma è colpa del produttore? Del centro clinico che lo ha adottato?
  • Uso improprio da parte del medico: se il medico si affida ciecamente all’IA senza un controllo critico, può essere accusato di negligenza.
  • Difetto del software: se l’IA non funziona come dovrebbe, si può applicare la responsabilità per prodotto difettoso, ma serve dimostrare il “difetto” in un sistema così complesso.
  • IA autonoma: in alcuni casi, l’IA prende decisioni senza supervisione diretta. È giusto che il medico ne risponda, anche se l’ha solo “avviata”?

👉 Vuoi capire come tutelarti legalmente se subisci un errore causato da IA in ambito medico? Contatta subito il nostro studio per una consulenza dedicata.

Le risposte del diritto: modelli di responsabilità in evoluzione

Davanti a uno scenario così nuovo, il diritto sta cercando soluzioni. Ecco i principali modelli proposti:

  • Responsabilità oggettiva del produttore: il produttore risponde automaticamente degli errori dell’IA. Vantaggio? Maggiore tutela per il paziente. Svantaggio? Rischio di frenare l’innovazione.
  • Responsabilità del medico per colpa professionale: il medico è tenuto a controllare sempre le decisioni dell’IA. Rafforza la centralità del professionista, ma può generare sfiducia verso le tecnologie.
  • Responsabilità condivisa: si divide tra medico, struttura sanitaria e produttore, in base al ruolo avuto nell’errore. Realistico, ma difficile da applicare nei fatti.
  • Responsabilità della struttura sanitaria: l’ospedale risponde se non ha garantito formazione, test e protocolli adeguati. Ma le strutture potrebbero evitare l’adozione dell’IA per paura di ricadute legali.

L’Europa (non) è pronta: normative a rilento

Le normative attuali faticano a tenere il passo con la velocità dell’innovazione. L’AI Act dell’Unione Europea prova a creare un quadro più chiaro, classificando i sistemi IA per rischio e imponendo requisiti di trasparenza e sicurezza. Ma manca ancora molto.

In particolare, manca:

  • un vero marchio di qualità per le IA mediche
  • un sistema di audit indipendenti e obbligatori
  • una chiara previsione legale per l’uso autonomo dell’IA senza medico presente

Il CNOM in Francia ha proposto un quadro “tecno-etico”, per bilanciare l’uso dell’IA con il rispetto dei diritti dei pazienti. Ma a livello europeo il dibattito è ancora indietro.

L’avvocato come ponte tra innovazione e sicurezza

L’intelligenza artificiale in medicina è qui per restare. E per migliorare la sanità serve fiducia. Ma la fiducia nasce da regole chiare, trasparenza e protezione legale per pazienti, medici, strutture e aziende.

Il nostro studio legale affianca:

  • Professionisti sanitari, per evitare esposizioni a rischi legali e comprendere come usare l’IA nel rispetto delle norme
  • Strutture ospedaliere, nella predisposizione di protocolli interni e nella valutazione dei software
  • Sviluppatori di IA, per affrontare le sfide della responsabilità da prodotto e della compliance normativa
  • Privati cittadini, qualora abbiano subito un danno di cui un qualsiasi soggetto risulti responsabile

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