Cos’è il danno biologico: come calcolarlo e chi può farne richiesta.
Per prima cosa occorre capire cosa è il danno biologico. Definiamo danno biologico “la lesione dell’integrità psico-fisica della persona”.
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Sinistri stradali
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Casi di malpractice medica
In tutti questi casi, comunque, non è facilissimo fare una valutazione puntuale del danno biologico che provoca invalidità al danneggiato. Occorre attenersi a criteri di liquidazione di fonte giurisprudenziale, che si basano sulle tabelle redatte presso i principali tribunali (Roma, ma soprattutto Milano).
I criteri stabiliti da fonte legislativa riguardano invece il danno biologico relativo alle lesioni micropermanenti, che approfondiremo nel prossimo capitolo.
Cosa sono le lesioni micropermanenti
Quelle che vengono definite micropermanenti sono lesioni lievi, che comportano un risarcimento per lesioni personali di importo limitato, e provocano un’invalidità permanente classificabile tra uno e nove punti di invalidità in base alle tabelle del danno biologico.
Le lesioni micropermanenti danno diritto al risarcimento del danno per la lesione temporanea o permanente dell’integrità psico-fisica.
Se a causare la lesione micropermanente è stato un sinistro stradale, si può richiedere risarcimento direttamente alla propria assicurazione (tramite la procedura di indennizzo diretto).
Come calcolare il danno: permanente e temporanei
Nel caso del danno permanente, per conseguire un risarcimento per lesioni personali, occorre calcolare un importo derivante dal punteggio di invalidità attribuito, cui si applica un coefficiente che però si riduce in base all’età del danneggiato (precisamente dello 0,5% per ogni anno a partire dall’undicesimo anno di età).
Nel caso del danno temporaneo, invece, viene stabilito il risarcimento di un determinato importo per ogni giorni di inabilità temporanea assoluta, mentre in caso di inabilità temporanea parziale (cioè inferiore al 100%) si liquida una misura che corrisponde alla quota di inabilità riconosciuta per ciascun singolo giorno.
Bisogna però tenere conto che il risarcimento del danno biologico non può essere liquidato qualora le lesioni non possano essere accertate da un esame clinico strumentale obiettivo.
Calcolo del danno biologico in caso di lesioni macropermanenti
ll risarcimento del danno alla persona viene liquidato soprattutto, ed in maniera più esaustiva, per quelle che vengono definite lesioni macropermanentio gravi.
Rientrano in questa casistica tutte le lesioni con un punteggio di invalidità permanente superiore ai 9 punti riportate in seguito a:
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Un sinistro stradale
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Un caso di malasanità
Per il calcolo del risarcimento per lesioni personali inerente a questa tipologia di danno, si utilizzano le tabelle elaborate dal Tribunale di Milano.
Un esempio di calcolo in un caso di lesioni da incidente stradale
Un pedone viene investito sulle strisce pedonali.
La responsabilità è certamente dell’investitore, in misura totale (in questo caso non vi è concorso di colpa). Il risarcimento va chiesto al proprietario, al conducente, ed all’assicurazione del veicolo investitore.
A prescindere dal grado di invalidità permanente (superiore o inferiore al 9%) ovviamente in questo caso non si applica l’indennizzo diretto a risarcimento delle lesioni personali subite, perché non vi è alcuna “assicurazione del veicolo che trasportava il danneggiato”. Il risarcimento viene quantificato in linea capitale, dopo la stabilizzazione clinica dei postumi permanenti ed a seguito di visita medico-legale, in dipendenza dal grado di invalidità permanente.
Se l’invalidità permanente è inferiore al 9% si useranno le tabelle di cui all’art. 139 del Codice delle Assicurazioni (DLGS 209-2005). Se invece è superiore, si useranno le tabelle del Tribunale di Milano.
Questa impostazione è stata ampiamente criticata, perché, al di sotto dei “nove punti” i risarcimenti hanno una logica completamente diversa, portando a risultati di gran lunga inferiori e sproporzionati.
Basta fare un esempio per capirne l’enormità: è come se chi ottiene un 3% di invalidità permanente avesse diritto a 30, chi ha un 7% avesse diritto a 70, chi ha un 8% avesse diritto ad 80 … e, magicamente, chi ha un 10% avesse diritto a 150!
Danno da perdita parentale
Quando viene a mancare una persona a causa della condotta illecita altrui, coloro che al momento del decesso avevano una relazione affettiva con l’estinto hanno diritto al risarcimento del danno per la perdita riportata.
Per quanto riguarda il danno tanatologico, ovvero il danno derivante da una morte, dobbiamo fare due distinzioni:
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Danni percepibili degli eredi iure hereditatis (il danno che si trasferisce gli eredi)
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Danni percepibili dagli eredi iure proprio (il danno “si forma” direttamente in capo agli eredi)
Nel primo caso vengono risarciti i danni che riguardano le percezioni fisiche e psichiche della vittima, e che quindi possono essere trasmessi ai parenti per successione – ma solo nel caso in cui sia trascorso un lasso di tempo apprezzabile tra il fatto illecito e la morte.
Tale periodo di tempo ha permesso al defunto di percepire quanto gli stava accadendo e, sostanzialmente, di provare sofferenza: è proprio il danno relativo a questa sofferenza che viene trasmesso per via successoria agli eredi.
Nel secondo caso riguarda persone vicine alla vittima che sono state danneggiate emotivamente, fisicamente, patrimonialmente e psicologicamente dalla scomparsa del defunto.
Come si chiede il risarcimento di un danno biologico?
A questa domanda, che spesso mi viene fatta, non c’è nessuna risposta univoca. Tutto dipende da quale tipo di fatto illecito sia stato originato il danno.
Faccio un esempio. Se si tratta di un incidente stradale la procedura segue due canali diversi in base all’entità del danno:
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Se microlesione, il danno sarà risarcito dalla propria assicurazione.
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In tutti gli altri casi, sarà risarcito dall’assicurazione del responsabile civile, cioè quella del veicolo che ha colpa e Ti ha danneggiato.
Spesso questi tipi di danni vengono risolti stragiudizialmente con una buona trattativa messa in opera dal proprio avvocato.
La questione si fa più complicata in caso di responsabilità medica.
Basta vedere un po’ di numeri: solo il 20% circa arriva ad una veloce soluzione conciliativa extragiudiziale.
E nel restante 80%? Per questi casi occorrono procedure un po’ più complesse, come l’accertamento tecnico preventivo, o la vera e propria causa di merito.
In tutti i casi, sarà l’esperienza e la perseveranza del Tuo avvocato a fare la differenza.